La tigella o meglio la crescentina tipica della zona di Modena, è una delle tante varianti delle focacce che i Romani offrivano al dio Giano.
La tigella in realtà il dischetto di materiale refrattario su cui viene adagiata la focaccia che , col tempo, ha finito con il tempo a finito col prendere il nome dello strumento.
Una volta cotte la tradizione le vuole tagliate a metà e riempite con un battuto di lardo di maiale , aglio , rosmarino e parmigiano, ma sono ottime anche con del buon prosciutto e formaggio o per i più golosi con della crema di gianduia.
INGREDIENTI
500 gr farina " 0"
2,5 dl d'acqua gassata
3cl d'acqua
14 gr sale
15 gr lievito
strutto
PROCEDIMENTO
In un terrina mescolate la farina con il sale , sciogliete il lievito nell'acqua liscia e unitelo alla farina, 1 cucchiaio di strutto e l'acqua gassata, lavorate a lungo fino ad ottenere una pasta liscia e compatta, coprite con un panno e fate lievitare bene, " sgonfiarala" e farla riposare altri 20 minuti.
Dividete l'impasto in 8 parti uguali e schiacciate con il mattarello e formate dei dischi di 10 cm circa e alti 1 cm, per facilitare questa operazione potete stendere l'impasto dell'altezza di 1 cm e poi con l'aiuto di un coppa pasta o di un bicchiere fate i dischi, cuocete le tigelle nella tigelliera , se non l'avete potete fare come me, prendete una padella anti aderente bella ampia e spessa, la ungete leggermente di strutto e la fate scaldare , adagiate i dischi di pasta e coprite con un coperchio, girate più volte e abbiate cura di non tenere la temperatura troppo alta per non rischiare di bruciare fuori e all'interno rimangono crude.
ps, un'alternativa , se le gusterete solo con prosciutto e senza il tradizionale pesto , potete aggiungere agli ingredienti in fase d'impasto del rosmarino fresco tritato, sentirete che profumo!!!!
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